ALEX ALLYFY, una voce che stupisce, una raffinatezza pronta per un grande palco.

Mi ha affascinata dal primo ascolto e catturata dopo la visione del suo ultimo video clip. Trovo che sia un vero gioiello italiano già pronto per spiccare il volo, in attesa solo di trovare il suo Palco.

Cantautrice catanese, all’anagrafe si chiama Alessandra Fichera, in arte è Alex AllyFy, 29 anni. Una ragazza dai ricci spettinati cresciuta ai piedi dell’Etna, con la passione per il Rap ed il reggae, l’Ukulele e l’inglese . Compone canzoni dall’età di 12 anni, ma è soltanto con i primi lavoretti, all’età di 24 anni, che può permettersi i primi strumenti. Dopo anni di studio da autodidatta riesce finalmente ad arrangiare il suo EP, “Twentysix and Dreams“: “VENTISEI e Sogni“, perché non è giusto che a 26 anni si debba smettere di sognare, mentre invece la società ci dice che siamo già vecchi.

Si esprime appunto in un inglese perfetto che ricorda la più celebre Elisa, una timbrica chiara, senza sbavature, originale e tutto ciò che ascolterete di lei, almeno per ora, è stato scritto, suonato, pensato ed arrangiato direttamente da lei.

Ad nel 2018, dopo quasi un anno di lavoro, ha autoprodotto e pubblicato nei principali stores digitali il suo primo EP, “Twentysix And Dreams“, un piccolo concept che, a parte la prima traccia- (OPS!)- che è essenzialmente una critica a chi dice che oltre i 20 anni si è vecchi per provare a sfondare nel mondo della musica, è un piccolo viaggio attraverso un momento di crescita personale.

E MusicaRibelleilblog non se l’è lasciata scappare. L’abbiamo intervistata e dall’altra parte abbiamo trovato davvero un vulcano in eruzione…

Alle spalle ha già dei mini tour attraverso la Sicilia per presentare i suoi inediti e anche un amico speciale, un curiosissimo compagno di band: Luke, il suo Ukulele. La passione per l’ukulele è arrivata nel 2015 quando Alex ha iniziato a pubblicare dei video cover su Instagram per creare una piccola fan base nel mondo ed è rimasta affascinata dall’esecuzione e di una Cover di “don’t let me down” dei Beatles .

Dopo un anno di sacrifici, a dicembre del 2016 l’ukulele finalmente arriva e con lui l’ispirazione per uno stile che tocca a volte il reggae ma che si incrocia alla perfezione con il rap. Luke prende sempre più forma e ad oggi possiede berretti di lana e papillon, bandane, esattamente come Alex, ed è anche protagonista come attore nel Videoclip ufficiale di “Help Me Today” uscito il 29 giugno sempère dello scorso anno.

Insomma Alex, una bella caparbietà, tutto da sola, studi, strumenti, volevi proprio farcela…ma quando e perché soprattutto hai capito che questa doveva essere la tua strada?

“Bella domanda! Nonostante la mia passione innata per la musica, non ci avevo mai sperato finché non sono riuscita a mettere le mani sulla mia prima tastiera e anche in quel momento, mille dubbi mi passavano per la testa: la società è estremamente demoralizzante in questo senso. Non è facile pensare di voler intraprendere questa strada quando la gente continua a vederlo come un hobby, e quando si risponde “no, io voglio vivere di questo” quello che si ottiene è un sorriso di scherno o di compassione. Ho capito che DOVEVA essere la mia strada quando stavo per partire come hostess di volo e mi sono sentita di tradire me stessa e che lo avrei rimpianto tutta la vita. Se anche a 90 anni dovessi essere al punto di ora, continuerei a provare”

Hai anche intitolato il tuo EP ai tuoi 26 anni, perché?

“Due ragioni: lì dentro c’è descritto tutto un percorso psicologico che, sebbene cominciato da prima, ho vissuto davvero ed analizzato proprio a 26 anni; e poi c è il fatto che la gente, sempre perché viviamo in una società veramente assurda, mi diceva che ormai era troppo tardi per cominciare a pubblicare i miei inediti. Sarebbe bello che la società, piuttosto che criticare, cominciasse a sostenerli gli artisti indipendenti, specialmente dal momento che i costi della produzione musicale sono davvero alti e non tutti possono sostenerli prima di aver finito gli studi ed aver lavorato!

La tua famiglia come ha vissuto questa tua volontà e creatività?

Uhm. Diciamo che da bambina mi chiamavano “scimmia”, per indicare amorevolmente la mia propensione per “dare spettacolo”. Non so fino a che punto avessero capito che avrebbero avuto anche loro in casa il problematico “figlio musicista”, che desta tante preoccupazioni e che suona tutto il giorno facendo tremare i muri . Penso che la stiano vivendo soltanto adesso questa mia creatività e volontà

Cosa è accaduto dalla pubblicazione totalmente auto sostenuta dl tuo primo EP ad oggi?

“Molto più di ciò che ci si aspetta da una ragazza fino al 2018 sconosciuta. Vedere condivisa la mia musica da alcune radio anche estere, sapere che mentre parlo con lei qualcuno potrebbe ascoltare “London nostalgie” o una qualsiasi delle mie altre canzoni in Ohio o in Inghilterra, quando un anno fa ancora non esisteva quasi nulla di tutto questo, è davvero una sensazione bellissima. Ho avuto inoltre proposte di partecipare ad alcuni festival ed in ultimo anche un concorso che potrebbe portarmi altra visibilità. Quindi come prima produzione non c è stato male”

Hai uno stile molto personale e trovo fortunatamente molto poco italiano, nel senso che hai sonorità da esportazione. La scelta di questo sound come è avvenuta? E perché questo e non un altro?

“Innanzitutto grazie! Sapere che il mio stile possa essere fortemente personale e da esportazione è una delle cose più belle che mi piace sentire dire sulla mia musica! La scelta del sound è stata istintiva e lentamente costruita. Chi come me non ha frequentato molto le scuole musicali ha lo svantaggio di non conoscere davvero ogni genere musicale, o almeno i principali, nei loro dettagli, quindi io sono il risultato di un insieme di contaminazioni del tutto casuali, date da ciò che mi piaceva ascoltare, ed io ascolto davvero di tutto: dal Rap,  al jazz, al rock, pop, reggae, musica classica.. quindi semplicemente mi siedo e scrivo. Di sicuro alla base c è una forte passione per il Rap ed un amore incontrastato per le sonorità reggae. Perché questo sound e non un altro? Perché non metto limiti alla creatività(ne ho avuti già fin troppi) e ciò significa che non mi interessa tanto rientrare in un genere preciso, quanto sperimentare con strutture e suoni completamente liberi, e questo sound me lo permette più di ogni altra cosa, perché fonde tantissimi stili”

E come ho scoperto hai un co inquilino, un compagno di viaggio, un po’ quello che per Tom Hanks/Robinson Crusoe in Cast Away,  era il pallone da calcio su cui disegna un volto e a cui dà il nome di Wilson….e per te?

Luke è il compagno migliore di band che si possa avere! Luke è la personificazione del compagno di musica che non ho mai trovato: sa sempre i pezzi, c è sempre quando abbiamo una serata, non cambia idea dicendo di volere andare all’università all’improvviso o di dover uscire con la sua ragazza anche se avevamo prenotato la sala prove. Certo, non parla molto, ma è un vantaggio, perché parlo già abbastanza io, e non posso mandarlo a ritirare i premi in giro per il mondo, ma pazienza, nessuno è perfetto – no non sono pazza, sono solo un’eterna bambina che si diverte con il suo strumento in giro per il mondo”

E’ un ottimo video quello che accompagna il tuo singolo Help me today“, me lo racconti, non come storia che è molto chiara, ma nella scelta di tutto, dalla location, a chi ti ha sostenuta, il regista,….

“Storia lunga. Il videoclip è stato diretto da Filippo Arlotta, professionista pazzesco a cui ho voluto lasciare completamente le redini della situazione: ci siamo incontrati in un pomeriggio di inizio maggio ed avevo una fretta pazzesca di pubblicare il video in quanto il 19 sarebbe uscito l’ep. Nonostante i suoi mille impegni è stato disponibilissimo ed ha fatto di tutto per aiutarmi a pubblicare il lavoro il prima possibile. Ho conosciuto Filippo Arlotta e la sua FAERIA grazie ad Alex Cubarico, che mi sento di ringraziare ancora ed ancora, perché è stata la persona che ha reso davvero possibile il tutto, in quanto mi ha aiutato in termini di trasporto, organizzazione, ed è stato anche così gentile da recitare nel video e coinvolgere Valentina Cacciola, che mi ha dato un ulteriore mano e si è prestata come comparsa”

Che ritorno hai avuto da questo singolo/video?

Il video è stato davvero molto apprezzato e condiviso, è tramite quello che alcune radio anche estere sono arrivate a me! Un lavoro di qualità e professionale come quello ripaga sempre degli sforzi fatti per ottenerlo. Adoro poter mostrare quei paesaggi bellissimi della Sicilia in giro per il mondo!”

Sei anche molto attiva sui social

“Trovo che sia importante autopromuoversi con ogni mezzo, ma ho comunque avuto sempre una grande passione per i video e la fotografia, il che mi rende il lavoro meno faticoso e molto più piacevole! A proposito, seguitemi, mi raccomando! Ogni persona è importante per raggiungere il mio sogno!”

Quali sono le novità per questo 2020?

Sto lavorando su me stessa e sulla percezione di me, non solo degli altri ma proprio da parte mia, e credo che questo sarà ottimo materiale per la prossima canzone che voglio scrivere, la sto costruendo a poco a poco, pezzo dopo pezzo, accuratamente, e non vedo l’ora di svelarvela!”

Cosa invece, con il senno del poi, ti ha gratificata od emozionata maggiormente di ciò che è successo lo scorso anno?

Il 2019 è stato un anno sorprendente! Partito in sordina, mi ha regalato un’estate piena di soddisfazioni e live, ma quello che davvero mi ha cambiato è stata l’esperienza del Cantagiro: sono arrivata al secondo posto assoluto con il mio ultimo singolo “Raining Down, Feeling Down”, e da lì sono poi andata a suonare in giro per l’Italia facendo tappa anche a Milano e Roma! L’emozione più grande? I ragazzi in gara al Cantagiro con me che mi incitavano durante ogni esibizione, una sinergia da non credere, e poi adoravano Luke!”

Nel futuro cosa c’è?

Sto cercando sempre più di allargare gli orizzonti della mia musica in senso territoriale: mi sono dedicata alla Sicilia nel 2018, all’Italia nel 2019, e adesso vorrei allargarmi all’estero, ma sempre con la mia Sicilia e la mia Italia tutta nel cuore
E’ solo questione di tempo! Intanto come pensi di procedere?

“Continuando a produrre la mia musica e farla girare il più possibile con concertini, partecipazioni a festival ed ovviamente proponendomi alle etichette, so che sarà molto difficile, ma come ho già detto prima continuerò così finché “morte non mi separi” dalla musica”

Quali sono i tuoi Grandi Sogni?

“Cantare in tutti gli stadi del mondo l’ho già detto? Girare il mondo, influenzare positivamente la gente con la mia musica, non fermarmi mai”

C’è qualche artista o mentore che vorresti conoscere?

Paul McCartney! Ad abbey road possibilmente. Vorrei sedermi di fronte a quelle strisce pedonali e farmi raccontare tutto della sua carriera, di come scrive le sue canzoni, di come si confrontava con John Lennon.. e poi Tyler joseph, perché vorrei convincerlo a fare una Cover di Help Me Today hahah

Se potessi scegliere tutto della tua strada oggi, chi vorresti che fosse la tua etichetta, chi i tuoi artisti di riferimento?

Sceglierei un’etichetta americana, perché ha un mercato molto più appetibile per la mia musica. Più che riferimento avrei desiderio di collaborare con un sacco di artisti, per esempio Eminem ma anche Travie McCoy,  e sicuramente i Twenty One Pilots che adoro”

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