“La vita, l’Amore e quello che resta” è il nuovo album dei Réclame

E’ uscito il 20 Maghio “LA VITA, L’AMORE E QUELLO CHE RESTA.”, il nuovo album dei RÉCLAME.

Anticipato dal brano “Conseguenze”, l’album parte da uno dei temi più cari all’arte, l’Amore, declinandolo nello stile musicale della formazione, in cui le diverse storie e i personaggi si innestano su un tema comune che prende direzioni varie e molteplici, in cui a dominare è sempre l’indagine sulle relazioni umane e le loro complessità.

“La Vita, l’Amore e quello che resta è il secondo lavoro discografico che arriva a due anni di distanza dal precedente “Voci di Corridoio”, prodotto da Daniele Sinigallia, in cui era contenuto anche il brano “Il Viaggio di ritorno”, selezionato per la finale di Sanremo Giovani 2019.

I Réclame continuano a muoversi su un pop elegante e ricercato, in cui prendono la lezione dei cantautori del passato, rielaborandola e rendendola propria in un progetto del tutto originale che mantiene saldo il contatto con il presente e le sonorità più moderne.

“LA VITA, L’AMORE E QUELLO CHE RESTA.” – IL DISCO

Il disco è stato concepito come una serie di variazioni sul tema amoroso. I brani che locompongono si configurano come diverse declinazioni del tema principale e analizzano lesue possibili diramazioni ed esiti, a partire da narrazioni differenti e complementari: daltradimento, alla violenza domestica, a una relazione socialmente inaccettabile, passandoper coppie alla deriva e addii difficili da sostenere.

Il tono del disco non è univoco, in quanto alterna momenti riflessivi ad altri drammatici,rabbiosi e nostalgici, nel tentativo di restituire la complessità propria dei rapporti umani.

Le coppie, che prendono vita nei vari brani, sono molteplici e caratterizzate da sonorità estrutture che cambiano costantemente. L’opera è articolata come un crescendo che, nelfinale, porta ad una deflagrazione formale e contenutistica, in cui il ritorno alla vita ed agliaffetti si scontra con l’ambiguità dell’agire umano, la difficoltà di superare i propri traumi e,soprattutto, di fare i conti con quello che resta dopo una fine.

Etichetta: Giungla Dischi 

Distribuzione: Artist First

Autore: Marco Fiore

Compositori: Gabriele Roia, Edoardo Roia, Riccardo Roia, Germanò Jesse Giorgio Valerio, Marco Fiore, Claudio Bruno

Prodotto da i Réclame, Claudio Bruno e Jesse Germanò

Registrato e missato da Jesse Germanò

Assistant engineer – Cristiano de Palo

Mastering – Matt Colton

Archi: Andrea Di Cesare e Réclame hanno composto gli archi nel brano “Conseguenze”.

Gli archi, Violino, Violino elettrico distorto, Viola e viola bassa, sono stati eseguiti da Andrea Di Cesare che li ha prodotti e registrati allo studio “The Sound of Violins” di Milano, di Andrea Di Cesare.

Realizzazione grafica: Marina Angelucci

Foto: Matteo Consolazione

Tracklist

CONSEGUENZE

La canzone parla di una giovane coppia allo sfacelo. Le parole di rabbia, paura erassegnazione, espresse all’interno del brano, possono essere riferite indistintamente adentrambi i coniugi. Pertanto non c’è un punto di vista oggettivo, dal quale viene osservatala vicenda, quanto, piuttosto, un dialogo tra le parti, fatto di espressioni colloquiali eimmagini surreali, che restituisce il conflitto senza schierarsi. Il brano è incentrato sullapulsazione ritmica del pianoforte e della batteria, ai quali s’intrecciano basso, chitarra slideed archi. Le sonorità si rifanno, prevalentemente, ad una parte britpop degli anni 90’,soprattutto nell’utilizzo che viene fatto degli archi, e alle atmosfere pulsanti, eccentriche eavvolgenti del Lucio Dalla fine anni 70’.

PER INNAMORARCI

Chiudere con il passato non è sempre facile, soprattutto se persiste la convinzione che, infin dei conti,sarebbe potuto andare tutto diversamente se solo ci fossero state le giustecondizioni e i tempi fossero stati più maturi. La relazione, narrata nel brano, è minata allefondamenta dalla madre della ragazza: una donna autoritaria che, non vedendo di buonocchio il compagno della figlia, tenta di allontanare i due innamorati. Il senso dioppressione, che tormenta la ragazza, è oggettivato dal rosario che indossa al collo: unregalo della madre, simbolo dell’ascendente esercitato su di lei.

CHI ERA?

Il tema del brano è un supposto tradimento, consumato alle spalle del marito. Il sospetto,che non si risolve mai in una certezza, s’annida tra le quattro pareti domestiche, inondatedalla calura estiva. L’intera vicenda, fatta di incertezze stagnanti e dubbi lancinanti, èesposta dal punto di vista dell’uomo. Le domande senza risposta, reiterate all’internodell’inciso, inducono il narratore a riflettere sulla sua precaria condizione, senza peròspingerlo a cambiarla definitivamente.

LOLITA

Venire al mondo e cambiare nome è un privilegio riservato a pochi.

Il brano, ispirato all’omonimo romanzo di Nabokov, racconta un amore, socialmente nonaccettabile, tra un uomo maturo e una giovane ragazza. La fuga d’amore si consuma,lontano da occhi indiscreti, su un lido deserto dove i due sono soliti passeggiare.

L’atmosfera sonora, evidenziata dalla musica dilatata e sospesa della prima sezione,assomiglia quasi ad un lungo sogno ad occhi apertidestinato ad infrangersi, come leonde sullo sfondo, contro la granitica realtà: un amore proibito non può che bruciareappartato, alla larga da tutto e da tutti.

FINCHÉ MORTE NON VI SEPARI

Il brano ritrae una violenza domestica, perpetrata ai danni della moglie. Il matrimonioinfelice è visto con gli occhi del padre della sposa: spettatore impotente di fronte allatragica condizione della figlia, che, nonostante i soprusi e le violenze, continua,imperterrita, ad amare il marito e ad “annegare il dolore nei suoi abbracci ritrovati”.L’epilogo della narrazione, evidente già dal titolo, è una morte frutto di un amorecontraddittorio, perverso, infedele al suo principio e amaramente vicino a molte dellecronache odierne.

SAREBBE STATO MEGLIO COSÌ

La relazione amorosa, descritta all’interno del brano, è fondata sull’idealizzazione, daparte del coniuge, della sua compagna. Ma vivere d’illusioni e false aspettative puòrivelarsi pericoloso e deleterio.

Il compromesso con la realtà, pertanto, diventa necessarioal fine di smarcare l’assurdità di un mondo in cui i sentimenti, così come le persone,talvolta si rivelano essere mere proiezioni dei nostri desideri, immagini falsate che noncorrispondono alla realtà, idee senza corpo.

PENSACI SU

Il brano è incentrato su un addio. La separazione tra i due amanti dà adito a ripensamentie meditazioni riguardo alla dolorosa condizione che stanno vivendo. Un riavvicinamento,forse, è ancora possibile, ma cancellare ciò che è accaduto no.

È TUTTO NIENTE

L’immobilismo più totale e la speranza di un ritorno alla vita ed agli affetti muovono le filadel brano. È l’inizio di una fine, che coincide anche con la fine del disco, in cui il disastrosentimentale e, con esso, l’impossibilità di rimarginare le ferite subite sembrano essereinequivocabilmente compiuti. Eppure qualcosa, nel profondo, ancora si agita e non siarrende ad una condizione, che sembra essere definitiva e già decisa.

RICOMINCIARE DA QUI

L’ultimo atto del disco è composto da una riflessione esistenziale, mossa dalla volontà diricominciare, in qualche modo, ad amare e a vivere in maniera più consapevole e piena.Venire a patti con la complessità di ciò che ci circonda, con la contraddittorietà dell’agireumano e con una sostanziale incertezza di fondo, che regola le nostre vite, si rivelaessenziale per acquisire una maggiore cognizione di sé e del reale. Il brano getta, inultima istanza, un flebile spiraglio di luce sull’intera narrazione avvenuta all’interno deldisco: una luce che, tuttavia, può solo illuminare le nostre disgrazie ma non esorcizzare lenostre paure.

E QUELLO CHE RESTA.

Non è la fine a spaventarci ma fare i conti con quello che resta. L’explicit del disco ècomposto da un monologo, incentrato su un’incipiente forma di depressione, che mina nonsolo i rapporti coniugali ma anche quelli familiari. In questa breve appendice sonora, ilcanto cede il passo alla declamazione e la musica al rumore: qualcosa è andato perso, masta ad ognuno di noi capire che cosa e, soprattutto, come vincere la sua assenza.

Foto di Matteo Consolazione

I Réclame sono una band di Roma, nata dall’incontro fra Marco Fiore (voce e testi) e i fratelli Edoardo Roia (batteria), Gabriele Roia (basso), già bassista nella band di Gazzelle, e Riccardo Roia (tastiere), già tastierista di Fulminacci.

Il progetto musicale, ben radicato nella tradizione cantautorale italiana, volge tuttavia lo sguardo alle sonorità alternative contemporanee. L’intento è quello di creare canzoni che siano storie, all’interno delle quali convivano narrazione, sperimentazione sonora e strutture pop.

La formazione ha suggellato il proprio inizio di carriera direttamente sul palco di ‘Sanremo Giovani 2019’ arrivando tra gli artisti finalisti con il brano “Il Viaggio di ritorno”.

Il 29 maggio 2020 è uscito il loro esordio discografico “Voci di corridoio”, ottimamente recensito e ben apprezzato dalla critica che lo ha inserito nella cinquina dei migliori dischi di esordio, finalisti delle Targhe Tenco 2020.

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