L’Intervista: I Guappercartò, quintetto strumentale ad alto tasso emozionale, presentano il loro nuovo album “Sambol – Amore Migrante”

..Amore Migrante…non a caso, considerando che i Guappecartò è un gruppo italiano, ma emigrato a Parigi. Perciò questo sentimento ‘nomade’ è quanto mai intessuto nel loro sound.

Quando ho ascoltato per la prima volta le loro performance è stato amore immediato che ha anche ripagato il fatto che avessi deciso di ascoltarli prima ancora di conoscere la loro storia. Una nota dopo l’altra, un’immagine dopo l’altra, sono stata  catapultata in un’atmosfera felliniana, seppur con venature esotiche, rispetto alle sue, dovute anche all’utilizzo di strumenti diversi. A confermare questo, poi, la lettura della loro storia. Ho capito così che quel ‘gusto’ che percepivo arrivava dalla Francia. E a loro ho proprio chiesto come è nato questo ‘gemellaggio’?

Nel 2005, un anno dopo la nascita del gruppo, abbiamo deciso di andare a fare un giro a Parigi. Il violinista del gruppo, O’ Malamente, era stato lì qualche mese prima e aveva “annusato” un’aria culturalmente interessante.

Ad agosto suonavamo per le strade di Parigi e da quell’esperienza abbiamo deciso di rimanerci, siamo rimasti immediatamente colpiti dal numero di musicisti provenienti da ogni parte del mondo. Parigi ha rappresentato sin da subito per noi una grande scuola, dalla quale abbiamo assorbito generi musicali di tutto il mondo

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I Guappecartò nascono a Perugia come musicisti di strada nel 2004. A notarli la celebre attrice Madeleine Fischer durante una loro performance, che se ne innamora artisticamente e chiede loro di comporre una colonna sonora per il film “Uroboro”, pubblicato lo stesso anno. Grazie a questo incontro, i giovani musicisti, come avete letto nella risposta precedente, hanno intrapreso il loro percorso artistico che li ha portati a Parigi, spinti dal desiderio di poter suonare i loro strumenti e condividere la loro musica oltre i confini italiani.

Ho sempre apprezzato i musicisti da strada per tutta la creatività che devono mettere in quella tipologia di ‘fare musica’. Com’è stato quel periodo per voi e quanto è durato?

È stato per noi un periodo meraviglioso, pieno di esperienze positive. Ci svegliavamo convinti che sarebbe stata una giornata indimenticabile, l’affetto delle persone era ogni giorno sorprendente. All’inizio la strada per noi era quel luogo dove andavamo a provare i nostri brani. In seguito, grazie alla generosità dei passanti, è diventato un luogo dove poter comprare un biglietto per una nuova destinazione. Il nostro cappello si riempiva e avevamo cosi ogni giorno nuova benzina per ripartire. 

Tutto è iniziato nel 2004, e per qualche anno la strada è stata il nostro palco principale. Oggi continuiamo a suonare per strada, ma in maniera organizzata, ovvero partecipando ai Festival Buskers di tutta Europa”

Dai margini dei sobborghi parigini, i Guappecarto’ hanno cominciato a farsi notare dal pubblico e dalla critica.

Ci sono emozioni o episodi che vi portate ancora dentro?

Episodi ce ne sono tanti, ma potremmo riassumerli sottolineando la generosità del nostro pubblico. Ogni sera riuscivamo a trovare un posto dove andare a dormire, c’era sempre qualcuno disposto ad aiutarci. Sono episodi che ti riempiono il cuore

A proposito di cuore, nel 2009 viene pubblicato l’album di debutto L’amour c’est pas grave”, registrato tra Milano e Parigi. Il quintetto pubblica l’omonimo album “Guappecarto’” nel 2012, al quale segue nel 2015 “Amay”, insieme alla cantautrice Neripè.

Mi piacerebbe che mi presentaste “L’Odor del pianto”, il videoclip che ha visto anche la presenza di due star, una è l’attrice Sabrina Impacciatore, intensa in questa interpretazione e Neripè, sensibilissima artista a tutto campo, attrice e interprete particolare . E anche “La luna di giorno”

Sono entrambi video della talentuosa regista francese Isabelle Montoya.

Sono state due esperienze molto forti e molto divertenti. Sabrina è una nostra grande fan. C’è molto rispetto tra di noi, ed è molto affettuosa nei nostri confronti. Non so quanti concerti, e in quante città diverse in Europa l’abbiamo avuta con noi. Siamo davvero grandi amici, e non si stanca mai di regalarci parole incoraggianti e piene d’amore.

Sul set è stata impressionante, una grande attrice davvero.

Quando il nostro produttore, che è anche compositore dei brani dell’album “Amay” insieme a Neripé, ci ha proposto di partecipare ad un album con una voce, abbiamo subito deciso di provare questa nuova esperienza. 

Un gruppo strumentale che deve arrangiare un album di canzoni, deve fare un lavoro molto intenso. La canzone è un mondo diverso dal nostro, chiede un approccio diverso alla musica. 

È stata davvero una grande esperienza, essere poi affiancati da una voce e da un’artista sensibile come Neripé rende il tutto più piacevole. Anche con lei si è instaurato un rapporto di Amicizia, che sappiamo durerà tutta la vita, come fratelli.

In quest’album è inoltre presente una collaborazione con Mauro Pagani (al violino nel brano “Un Fiore Nascosto”).

Nel video de “La luna di giorno”, noi musicisti abbiamo girato con i nostri strumenti sott’acqua… qualcosa di inspiegabile. In più il videoclip racconta una fiaba, ed è un vero e proprio cortometraggio

Sempre nel 2015 è uscito  “Rockamboles”, album prodotto da Stefano Piro e ad oggi alla quinta ristampa. Il disco è colonna sonora del film “Gatta Cenerentola” (vincitore di 2 David di Donatello e Ciak d’Oro), di “Soyalism”, dello spettacolo teatrale “Ensemble” di Fabio Marra e dell’opera contemporanea “Occitane” di Emanuele Filipo.

Ascoltare la vostra musica, come già detto, con attenzione e la voglia di lasciarsi trasportare, è come vedere un film. La prima cosa che mi sono detta, senza aver letto ancora nulla di voi (e mi scuso per questo vuoto che ora ho felicemente riempito) questo pezzo sarebbe una perfetta colonna sonora. E ancora una volta, il mio ‘orecchio’ non ha sbagliato, perché siete legati a doppia mandata al mondo del cinema. Com’è andata? E cosa vi trasmette comporre per un film?

Abbiamo partecipato a colonne sonore, ma in realtà non abbiamo ancora mai avuto il compito di dovere comporre appositamente per un film. È un lavoro che vorremmo cominciasse domani. Per adesso, alcuni registi si sono serviti delle nostre musiche già composte per le loro immagini. L’unica colonna sonora che abbiamo composto è stata quella fatta per il film “Uroboro” di Madeleine Fisher(come su scritto, n,d,r,). Madeleine è stata colei che ha messo insieme i Guappecarto’, ancor prima di essere un gruppo.

È stata l’esperienza che ha generato tutto, il nostro Big Bang. In quel periodo Madeleine ispirava la nostra creatività giorno e notte, eravamo felici ed entusiasti, suonavamo giorno e notte. Speriamo questa magia possa presto ricrearsi

Il vostro sound ha passaggi struggenti, se doveste inserirvi in un genere quale sarebbe? Oppure come vorreste essere comunemente presentati?

“La risposta a questa domanda non è molto semplice. Siamo un gruppo strumentale, ma questa risposta sappiamo che non è sufficiente. C’è chi ha definito la nostra musica “Folklore Imaginaire”. Abbiamo molte influenze anche completamente distanti: chi dice da “Fellini” a “Kusturica”, ma io consiglio sempre di venire ai nostri concerti, è più semplice da spiegare”

Dal loro esordio, i Guappecarto’ si sono esibiti in più di 1500 concerti in tutta Europa (tra i quali la 74a Mostra del Cinema di Venezia e l’Avignone Festival), comprese importanti location francesi e italiane come il Palais de Tokio, il Palazzo Grenoble di Napoli (sede del Consolato Francese) e la Philarmonie de Paris.

Avete avuto tante occasioni internazionali, tante vetrine alle quali affacciarvi da veri protagonisti. Ce n’è stata una che secondo voi è stata “l’ideale”?

“Finché c’è un palco e un pubblico venuto ad ascoltarti, va bene tutto”

Riavvolgendo il nastro, Come vi siete incontrati? Chi ha deciso la linea musicale?

Come ho scritto prima, Madeleine Fisher aveva scritto una “fiaba musicale” e cercava attori, cantanti e musicisti per realizzarla. Mise così insieme diverse persone, e in questo calderone c’era il nucleo principale dei Guappecarto’. All’inizio Madeleine ci esortava ad esprimerci, a “stonare”, a “distruggere”… in poche parole ci spronava alla libertà.

La linea musicale è venuta poi da sola in maniera naturale, spontanea”

Dal passato, al presente, per il futuro a tra poco. Parliamo del nuovo album dei Guappecartò,  “SAMBOL – AMORE MIGRANTEche è possibile trovare sia nei negozi di dischi, che sulle piattaforme streaming e in digital download .

Come leggo e integralmente riporto dal comunicato stampa, “registrato alle “Officine Meccaniche” di Milano e missato da Laurent Dupuy (vincitore di due Grammy Awards),  “Sambol – Amore Migrante” è composto da 9 rivisitazioni delle opere di Vladimir Sambol, compositore degli anni ’30 nato a Fiume ed emigrato in Svezia dopo la Seconda Guerra Mondiale. La scrittura del musicista è stata in alcuni casi fedelmente rispettata, in altri invece è servita a sviluppare brani profondamente diversi dall’originale a favore di una ricerca sonora inedita e atipica per il quintetto.

 Il disco, prodotto da Stefano Piro, che vede la partecipazione di Vincent Segal (violoncello), Daniele Sepe (sassofono), Marzouk Mejri (daf e tar) e di tanti altri musicisti di fama internazionale, nasce dall’incontro con la figlia di Sambol, Mirjam Sambol Aicardi, che rimane impressionata dai live dei Guappecarto’, invitandoli a ripercorrere il repertorio del padre”

Tra i brani spicca “Vlado”, brano ispirato a “Sei stata la mia vita”, partitura del compositore di origini croate Vladimir Sambol, reinterpretata dal gruppo musicale secondo il loro stile. Il video, ricco di simbolismo, ripercorre i momenti gioiosi che il giovane musicista croato ha passato prima di dover abbandonare il suo Paese natale durante la Seconda Guerra Mondiale.

E’ troppo presto chiedervi cosa c’è all’orizzonte?..visto che avete da poco presentato il vostro nuovo album ……………. questa è libera..potete scrivere ciò che avete voglia di comunicare e che io non vi ho stimolato a fare con una domanda giusta

Adesso portiamo “Sambol – Amore Migrante” in giro il più possibile, ma stiamo già lavorando per il prossimo album. Per ora non possiamo svelare nulla, a parte che sarà un nuovo album dei Guappecarto’. Grazie mille per le tue domande e la tua passione”