L’intervista: l’ItPop di Giraffe, all’anagrafe Lorenzo Passamonti. Da luglio in rotazione radiofonica con “RUOK”

E’ entusiasmante scoprire quanti bei prodotti produce l’universo indipendente, di quante perle sia composto, col rammarico che spesso rimangono sospese molto a lungo in una sorta di limbo prima di riuscire a fare il grande salto., non determinato certo dalla loro qualità o preziosità, ma da altra tipologia di incastri.

Lorenzo Passamonti, in arte Giraffe,  seppur giovane è ormai da tempo attivo nell’ambito musicale italiano e come dicevo in apertura, con particolare attenzione all’Itpop, quell’insieme di modalità espressive della musica appunto pop italiana, particolarmente fervida nei primi anni di questo millennio, grazie alle etichette indipendenti. Una delle figure di riferimento è stato Calcutta.

Da metà luglio, precisamente dal 16, è in rotazione radiofonica il suo ultimo singolo “RUOK”

https://www.youtube.com/watch?v=BQ8WKIeX_HQ

e anche di questo si è parlato nel nostro incontro.

Lorenzo da quel che ho letto e ascoltato hai già una tua ‘metrica’, una modalità di ‘comunicazione’ sia attraverso la musica che i testi. In questo passaggio è scritta la tua filosofia artistica: “alcune rime restano sospese, implicite, poco intellegibili quasi a voler spronare l’ascoltatore a indagare, a guardarsi dentro e toccare con mano una coscienza nuova”.  Cosa vorresti che l’ascoltatore scoprisse guardandosi dentro, quale tipo di coscienza nuova vorresti che emergesse?

 “Ciao ragazzi, grazie mille per le belle parole. Mi piace pensare che l’arte in questo periodo mia stia attraversando sotto forma di flusso di coscienza. A un primo ascolto “RUOK” può sembrare una storia d’amore ma tra le righe ho nascosto dei dettagli che spero facciano riflettere sull’importanza di questa domanda “are u ok?” Ovvero “stai bene?” che è una domanda che ci facciamo sempre meno spesso e che invece secondo me se fatta in alcuni contesti, specie questi ultimi, può assumere un significato molto profondo; quasi esistenziale.

Alessandro, mio fratello, è riuscito invece a riassumere questo concetto in un videoclip con una trama che a me ha fatto impazzire fin da subito. “Tutti i soggetti sono la stessa persona con abiti diversi eppure lei è attratta da qualcosa di diverso, forse unico” .Il video è un vortice comunicativo: mentre dal brano “parlano” le parole, nel video parla la danza ed entrambi i linguaggi raccontano la metafora più vera, la vita che a volte ti respinge in modo inspiegabile e prende strade inaspettate che sfuggono al nostro controllo” 

 Musicalmente quali sono le tue caratteristiche? 

 “Nasco come chitarrista e solo successivamente ho iniziato a sentire l’esigenza di raccontarmi, quindi spero emerga la mia parte soul contestualmente ad uno storytelling tipico dell’ITpop. Cerco di essere semplicemente me stesso. Avendo studiato la musica nella sua totalità mi sono trovato a dover affrontare le situazioni più disparate. Nella mia vita ho ascoltato un po’ di tutto”

 Anche la critica musicale è dalla tua parte, hai ingranato una marcia da ‘corsa’! Cosa ti ha soddisfatto di più? Quale considerazione specifica?

 “Grazie mille! Adoro l’idea di essere considerato un artista libero dagli schemi e che anche la critica metta in risalto questo mio aspetto.

Questo significa che sono riuscito ad allineare quello che idealmente vorrei trasmettere con la mia musica a quello che poi effettivamente arriva all’ascoltatore e questa è la soddisfazione più grande”

Sembra che tu ami anche giocare con qualche stile. In “RUOK” l’hai fatto? È un aspetto passeggero o è esattamente quello che vorrai imprimere nei tuoi pezzi?

 “Esattamente! Io amo sperimentare, mischiare generi e strumenti che solitamente non farebbero parte di uno stesso organico. In “RUOK” ad esempio ho cercato di far coesistere un 808, un sassofono e una chitarra Nu soul..percorso che non si interromperà assolutamente qui! Nei prossimi singoli ho introdotto una componente che spero mi accompagni a lungo nel mio percorso musicale che sono i Gospel. NON VEDO L’ORA

 Lorenzo fonda il suo primo gruppo all’età di 16 anni e che chiamerà “Le Riserve” con cui ha inciso due album, che ha fatto conoscere al pubblico di numerosi locali sia in Italia che all’estero. Per decidere di continuare da solista ha atteso i 21 anni, maggiorenne in toto.

Lo pseudonimo Giraffe richiama l’esoticità e l’atipicità di questo animale che si mostra quasi come un essere “alieno”, in contrapposizione ai tempi moderni e ai luoghi urbani” così è stato spiegato il significato di questo particolare nome d’arte. Evidentemente a Lorenzo piace il significato nascosto, quelle che emerge un po’ per volta, approfondendo la sua conoscenza, visto che anche il titolo del suo “RUOK” è tutto da scoprire.  E’ un acronimo o sbaglio?

“ ‘RUOK’ in slang è “are you ok?”  una domanda a cui più volte ho dedicato delle riflessioni. Provo a sperimentare anche con i titoli insomma ahah” 

 Ha all’attivo diversi singoli i tutti i brani sono composti, arrangiati, suonati e prodotti da lui.  

Per concludere Lorenzo?

 “Vorrei sottolineare il fatto che non basta più concepire una canzone per essere una “Hit”. Dobbiamo prendere le distanze da questa visione materiale e superficiale della musica. Cerchiamo di fare più Arte e meno prodotti ::) grazie mille ragazzi !!!!”