“Non siamo mica le star” è il quarto lavoro in studio del siciliano Francesco Vannini, il terzo da solista.

“Non siamo mica le star” il nuovo album del cantautore siciliano.

Il quarto lavoro in studio del cantautore siciliano Francesco Vannini, il terzo da solista. L’album è anticipato dal primo singolo estratto, “Iene”, attualmente in radio e accompagnato dal videoclip

“Non siamo mica le star”, composto da nove tracce interamente scritte, arrangiate, programmate e suonate da Francesco Vannini nel proprio studio di registrazione “DNV Production”, è un disco che cerca di raccontare la società contemporanea partendo dal basso. È un disco pop d’autore nel quale si alterna l’osservazione cinica e distaccata della società attuale a temi più intimi e delicati, passando per l’amore, da quello che fatica a finire a quello che vuole continuare ostinatamente, in barba a un mondo che va in pezzi. C’è dentro tutto, è un concentrato della sensibilità artistica di Francesco Vannini che, proprio per questo è il protagonista totale, nel bene e nel male, del risultato finale. Le canzoni, gli arrangiamenti, le sessioni strumentali, il tema grafico, la regia e il montaggio dei videoclip sono tutte a carico dell’artista che si è preso quasi cinque anni per trovare la giusta strada verso questo nuovo viaggio musicale.

Il primo brano dell’album, Iene, racconta il mondo al tempo dell’immagine. Siamo tutti più belli fuori, ma più incattiviti dentro. Sorridiamo e sembra quasi che ci stiamo ringhiando a vicenda, come iene che aspettano di cibarsi del cadavere dell’altro. Non siamo mica le star è il racconto di chi nel silenzio manda avanti ogni giorno, col proprio lavoro il mondo e combatte con il traffico in autostrada o i collant nuovi subito sfilati con la zip della borsetta. Il terzo brano è Resta comodo, parla della vita al tempo dei social. Quante volte il profilo social di una persona non combacia con quello della vita reale? Così potremmo trovarci facilmente davanti un bullo che su internet sembra un santo, piuttosto che un cyber bullo che nella vita reale invece è solo un povero frustrato. Eppure, è davvero complicato scegliere di premere quel tasto rosso in cima al cellulare e vivere una vita sociale anziché social. Poi c’è Canzoni dentro di me: ci sono posti in fondo al cuore che restano privati e che possiamo raggiungere soltanto se amiamo, se smettiamo di porci domande inutili e se iniziamo a prendere coscienza della nostra natura di animali sociali, dotati di empatia. Il canto, così come l’amore è il veicolo per tornare a noi stessi e ritrovare le nostre profondità segrete. Cobalto descrive la scena politica italiana con un blues semielettronico incalzante che scrosta a forza di grancassa e basso pulsanti la fragile copertura di serietà, scoprendo finalmente il tutto e il contrario di tutto della politica del Bel Paese. Il sesto brano si intitola Preghiera, una preghiera laica, una richiesta precisa: “manda pure in malora il mondo su cui viviamo, ma permettimi di vivere per sempre dell’amore per la mia anima gemella. Distruggi l’umanità ma dammi sempre la forza di chiudermi dietro le spalle tutti i problemi e di dedicarmi all’unica cosa che realmente muove il mondo”. Lascia in pace il tempo racconta di un amore finito che però non riesce a morire del tutto. L’appello dell’amore a lasciare correre il tempo, perché non torni a cercarci dentro rimpianti e rimorsi, costringendoci a vivere nel passato, negando il presente. Qui ora parla della musica che è amore, cultura, viaggiare. È un viaggio nei ritmi, è un viaggio nei suoni ma soprattutto è un viaggio nell’influenza che queste vibrazioni del mondo hanno su di noi, sul nostro modo di esistere e di percepire la realtà e i nostri simili. Il viaggio è iniziato ed è qui ora. L’ultimo branoè Se sono bravi tutti: in un mondo ormai capovolto in cui il concetto di bravura è abusato ed è ormai a uso e consumo di tutti, noi saremo presenti per coltivare il brutto che si sta estinguendo e per fare la parte degli stolti in un mondo di furbacchioni.

Francesco Vannini nasce il 12 Giugno 1985 a Palermo. Inizia a studiare pianoforte all’età di sei anni e dopo aver raggiunto il quinto anno di conservatorio decide di abbandonare gli studi classici per iniziare a scrivere canzoni di musica leggera, nel solco del cantautorato pop italiano. Impara da autodidatta a suonare la chitarra, le armoniche e in seguito si approccia alla chitarra elettrica, la chitarra slide e al mandolino. La prima esperienza sul palco da cantante/musicista arriva alla fine del 2006 con la fondazione della band “Marcello e i Qualsiasi”, progetto inedito (nel quale è l’unico autore di musiche e testi) nonché unica tribute band di De Gregori in Sicilia. Nel frattempo, nel 2008 consegue la laurea triennale in “Discipline della musica” con una tesi che parla di “The Rake’s Progress” di Stravinsky. L’avventura con Marcello e i Qualsiasi dura fino al 2011 e lascia come testimonianza un unico EP ufficiale (un altro minidisco con soli tre provini nel 2007 non fu mai destinato alla vendita, bensì fu regalato e utilizzato a fini promozionali) registrato nel 2010 e intitolato “L’ultimo show”, autoprodotto. Francesco e Marcello e i Qualsiasi vengono citati anche nel libro “Palermo al tempo del vinile” di Daniele Sabatucci, Flaccovio Editore, del 2012. Nel 2011 inizia l’avventura solista che si costruisce intorno alle canzoni che Francesco aveva scritto per Marcello e i Qualsiasi ma soprattutto e in particolare attorno a una canzone nuova, “Bomboletta spray” che lo porterà in un paio d’anni a suonare in vari contesti in tutta Italia. Nel 2012 la canzone “Bomboletta spray” arriva seconda al prestigioso “Biella Festival” e Francesco vince la targa SIAE intitolata alla memoria di Sergio Endrigo “per la più spiccata personalità artistica”. Nel 2013 sempre con la stessa canzone Francesco torna come ospite al “Biella Festival” e arriva secondo al “Premio Pigro” in memoria di Ivan Graziani, tenutosi a Bolognano (PE) sia nella categoria inediti, sempre con “Bomboletta spray” sia nella categoria cover con una versione molto personale di “Monna Lisa”. Il 2014 si apre con l’uscita del singolo “Bomboletta spray” a febbraio estratto dal nuovo EP “Dinecessitavvirtù”, uscito il 4 marzo. La canzone raggiunge una cinquantina di network nazionali dove viene proposta in rotazione. A Maggio 2014 per la seconda volta consecutiva arriva la finale del “Premio Pigroi dove la canzone “Dinecessitavvirtù” si piazza tra le prime, eseguita chitarra, voce e stomp box. A luglio arriva l’apertura dello spettacolo di Ascanio Celestini nell’ambito dell’Eclettica Fest a Roma, con un concerto chitarra e voce che riscuote un gran successo. Nel 2015 esce “Tornando a noi” per la Seahorse Recordings che raccoglie un ottimo successo di critica e di pubblico, grazie anche a un mini-tour siciliano di anteprima, il “Prima di tornare a noi – Anteprima tour”. Nel 2016 iltour “Tornando al tour” colleziona oltre 50 date in giro per Sicilia e l’Italia. Il 2017 si apre con la scrittura di nuove canzoni per il nuovo disco, attualmente in fase di lavorazione e prosegue con un tour, l’“Assulu Tour” che tocca Roma, Napoli, Cosenza, Castrovillari e prosegue nel 2018 con doppia data a Bari, poi Taranto, Palermo, Trapani, Biella e ancora Roma. Il 2018 inizia con la partecipazione in veste di ospite d’onore alla ventesima edizione del Biella Festival dove suona, accompagnandosi con la sua chitarra la canzone ancora inedita “Pausa”. Inizia la scrittura delle canzoni del nuovo disco e suona in diverse date in Sicilia, sempre da solo, con l’inseparabile chitarra. il 2019 vede la registrazione delle canzoni che andranno a comporre il nuovo disco “Non siamo mica le star” nel proprio studio privato. Nel frattempo, si segnala il ritorno live con band al “Nautoscopio” di Palermo oltre a diverse date nel capoluogo siciliano, dove vengono anticipate molte canzoni del nuovo lavoro discografico in lavorazione.

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One thought on ““Non siamo mica le star” è il quarto lavoro in studio del siciliano Francesco Vannini, il terzo da solista.

  • 22 Maggio 2020 alle 11:35
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    Grande persona di elevato spessore artistico e musicale. Ascolto da anni le sue canzoni e seguo con piacere i suoi progetti; oserei dire che, nello scenario musicale contemporaneo, pochi sono gli artisti che come lui riescono con grande originalità a mettere a nudo il nostro substrato sociale.

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