Oremèta, “Saudade”, il nuovo album dell’interessante trio

Comunicato:

Saudade”, uscito il 15 gennaio scorso, è un disco registrato tra le quattro mura di casa, all’ultimo piano di un palazzo di Ostia Lido, uno di quelli ai quali il maestrale strappa l’intonaco e dai quali di notte puoi sentire la risacca delle onde. La pandemia ci ha chiusi dentro o ha chiuso il mondo fuori, dipende dai punti di vista, ed è in questo spazio ristretto che noi ci siamo trovati, abitando nello stesso condominio. Per continuare a sentirci vivi ci siamo stretti gli uni agli altri e ci siamo raccontati i ricordi. E’ per questo che all’interno del disco ci sono gli appunti di viaggio, le vecchie lettere di amici e amori lontani, le lotte sociali di Roma e l’arte di strada.

Track by Track

1. Bakarak (scratch: dj Less One)
Mesi prima del lockdown un amico congolese raccontò, durante un incontro con una classe di studenti, la propria esperienza di vita. Raccontò di saper parlare tre diverse lingue: il Lingala, il Francese e l’Italiano e di come i pensieri a volte prendessero forma in un idioma piuttosto che in un altro. A questo punto una studentessa domandò timidamente in che lingua sognasse. La sua domanda risuonò incredibilmente poetica, con semplicità, e ispirò la scrittura di questo brano.

2. Quarantena
Questo brano è nato durante il lockdown, partendo da timidi accordi di chitarra, ed è stato un modo per raccontare su carta i nostri affetti e le situazioni che eravamo impossibilitati a viverci e che ci mancavano incredibilmente: le cene tra amici, i tramonti sul mare e gli abbracci privi di paura.

3. Pangea (feat. Soulclore)
Il ricordo che ha ispirato la scrittura di questo brano risale a mesi prima del lockdown e appartiene ad uno di quei giorni nei quali ad Ostia le vele riempiono l’orizzonte, uno di quei giorni nei quali, quasi senza riuscire a comprenderne il perché, abbiamo una forza diversa e possiamo ascoltare le nostre nostalgie con affetto, senza soffrire. La voce limpida di Soulclore ci ha aiutato a completare questo quadro.

4. Se alle sei
Questo brano è nato nella fase del lockdown in cui alle 18 ci affacciavamo dalla terrazza condominiale per suonare e per ascoltare la musica d’altri. Attendevamo questo momento ogni giorno, come in un rituale, parlandoci dai balconi, guardandoci da lontano.

5. Meta
Questo brano è nato nei mesi successivi alla prima ondata e racconta la nostra felicità nel poterci guardare da vicino, poter toccare la sabbia, sentendo di guardare il mondo, ora, da una costa diversa.

6 e 7 Saudade e Interludio
Un viaggio sulla costa nord-est del Brasile nel 2019 ha ispirato la scrittura di questo brano. Dopo aver trascorso una notte accampando sulla spiaggia di un piccolo paese di pescatori riflettemmo sul fatto che il progresso, a volte, può ingoiare intere popolazioni, con cinismo e senza rimorso.

8. Passaporto
Questo brano è nato come un flusso di coscienza, in uno sfogo di rabbia, dopo aver letto “Le vene aperte dell’America Latina” di Eduardo Galeano, libro che ricostruisce la storia del Sudamerica con le parole degli oppressi e non dei vincitori.

9. Diario
Questo brano è stato scritto riordinando gli appunti di viaggio di due momenti diversi: la prima parte nel 2018, durante un periodo di vita trascorso in Spagna, suonando per le strade e spostandosi di città in città, la seconda invece nel 2019, osservando da lontano un Italia ancora infettata dal fascismo, l’italia di Salvini al governo, l’Italia di Casapound e di Altaforte editrice, l’Italia delle spedizioni punitive ai campi rom di Torre Maura e dei pestaggi a sfondo razziale ad Ostia.

10. Costa Nova
Questo brano è nato dalla nostalgia di un “hermano” lontano, dalle lunghe telefonate con gli amici che, sparsi nel mondo, ci chiedevano come stessimo. Il ritmo della bossa nova ci ha accompagnato, permettendoci di raccontare ciò che volevamo con le giuste pulsazioni.

Oremèta è un gruppo formato da tre elementi: Dario, Chiara Pisa e Giulio Gaigher.
Dario ha trascorso gli ultimi anni come nomade e artista di strada, tra una citta e l’altra, suonando l’armonica blues. I suoi appunti di viaggio si sono trasformati nei testi dell’album Saudade.
Chiara Pisa invece trascorre la sua vita sul palcoscenico. Si è formata come attrice, più esattamente come performer. Oggi si divide tra l’essere attrice e insegnante di teatro, assieme a Dario è la voce di Oremèta.
Giulio Gaigher ha studiato come batterista alla Saint Louis College of Music,ed ha portato avanti nel corso degli anni sia il suo percorso da musicista, live insieme a diverse band, sia il suo percorso da produttore componendo strumentali e musiche originali per il teatro.
Vivendo nello stesso condominio, ad Ostia Lido, i tre si sono trovati durante i primi mesi di lockdown a condividere ogni momento del giorno e della notte ed è stato in questa irreale quotidianità che sono nati i brani del loro primo album. Suonare e comporre è stato un modo per continuare a sentirsi vivi.

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